La chiesa

Alcuni cenni architettonici sulla nostra chiesa

Un’originale occhialone sta in alto nel mezzo del timpano ed è ornato al centro da una stella a traforo con contorno di festoni di frutta arricciatisi a volute. Libere nell’aria, sui vertici del triangolo stanno le statue del Battista e di due angeli. Il timpano che abbraccia tutta la facciata, è sostenuto da quattro grandi modiglioni con capitelli ionici, i quali suddividono in tre campate una specie di attico. Sotto di questo si sviluppa la parte principale della facciata, ripartita da quattro lesene di ordine toscano, poggiati su alti plinti. L’ornamento principale di questo progetto architettonico è costituito dal portale fiancheggiato da semicolonne a paraste corinzie, le quali sostengono una cornice tutta movimentata a larghe curve, con due occhialini a spirale sui lati.
Nel mezzo, sopra un grande cartiglio a ricci e a svolazzi contenente la dedica, c’è una figura in piedi a simboleggiare la Fede, mentre ai lati più in basso e sedute sulle volute, stanno la Speranza e la Carità.
L’interno è a forma di sala di armoniche proporzioni divisa nel suo perimetro da paraste d’ordine corinzio con tre cappelle per lato.
L’arco santo immettente al presbiterio è sostenuto da colonne isolate che si ripetono verso il fondo all’inizio dell’abside e sostengono la cupola in una solennità quasi trionfale.La copertura della Chiesa è a volta ribassata a sezione semiellittica.
Nei mistilinei al di sopra del cornicione sui lati brevi dell’aula sono affrescati i quattro evangelisti a figura intera. Episodi della vita di S.Giovanni sono dipinti nei sei riquadri ai lati dell’abside.

Cenni storici e tecnici dell’attuale organo

L’attuale organo sostituisce, dopo ben 34 anni, il precedente che andò distrutto nell’incendio che subì la chiesa nella notte del 18 ottobre del 1952.
Fu inaugurato domenica 6 aprile del 1986 da Fiorella Benetti Brazzale e dal Maestro Don Fernado Pilli.Il programma inaugurale prevedeva musiche di Bach, Du Mage, Messiaen, Franck, Pilli e Benetti. Nella seconda parte del concerto si esibirono i cantanti solisti Luciano Rampaso, Carlo Ranzato, Tiziano Nalon sostenuti dalla Cappella  musicale della Cattedrale.
L’organo che attualmente è nella nostra chiesa è uno strumento a trasmissione elettrica a canne reali e sonore.
La console ha due tastiere di 61 tasti, 5 ottave intere DO – do. La pedaliera è a forma concava e ha 32 pedali disposti a raggera, Do- sol.

Il nostro organo conta:

  • 22 registri di canne sonore
  • 3 registri di canne sonore con prolungamento
  • 3 registri di trasmissione
  • 12 registri meccanici di unioni ed accoppiamento
  • 40 placchette a bilico per la registrazione
  • 17 pistoncini di combinazioni fisse o variabili
  • 11 pedaletti reversibili con descrizione luminosa
  • 2 staffe, Crescendo ed Espressione
  • 5 placchettine per annullatori ance e accoppiamenti gravi e acuti
  • 7 segnalatori luminosi per il crescendo
  • 4 aggiustabili componibili automatiche interne con comando a pistoncini e pedaletto
  • un complesso fonico di 1.488 canne reali

L’organo che venne distrutto dall’incendio

Durante l’incendio del 19 ottobre 1952, tra le altre cose, fu completamente distrutto anche l’organo di nuova costruzione, la cui inaugurazione era stata fatta il 6 gennaio dello stesso anno.
Questo strumento contava 1270 canne sonore.
L’organo fu costruito dalla ditta pontificia Domenico Malvestito & Figlio di Padova.
Tutto il complesso era formato dal corpo principale contenente i somieri e le canne divise in due organi, primo organo e organo espressivo; dalla consolle del tutto indipendente e trasportabile; e dalla maticeria e alimentazione.
La benedizione fu impartita da Monsignor Giuseppe Pretto, Vicario Generale di Padova.
Per l’occasione fu eseguita la Missa Regina Martyrum a 3 voci dispari e organo di L.Refice dal Professor Don Romano Ballarin e dal Professor Goffredo Giarda.

Il campanile: 37 metri verso il cielo

Come tutte le campane anche quelle di Ospedaletto hanno una loro storia.
Della prima chiesa dedicata a S. Giacomo non si hanno notizie storiche in merito ad eventuale campanile o campane.
Mentre sappiamo che la chiesetta medievale dedicata a S. Giovanni Battista aveva annesso un piccolo campanile con una sola campana. Questa campana suono da sola dal 1489 al 1699.
Nel 1715 quando venne costruito il nuovo campanile, quello attuale, ne furono posizionate due, che divennero tre nel 1774.
Solo nel 1857 ad opera di don Francesco Mazzucco, le campane divennero quattro e formarono il primo vero concerto.
Lo stesso parroco, nel 1910 ne aggiunse una quinta, formando l’impostazione attuale.
Interessante è sapere che due di queste cinque campane sono ancora quelle del 1857.
Durante la prima guerra mondiale le nostre campane furono ridotte al silenzio, mentre durante il secondo conflitto mondiale, per ordine del Sottosegretario di stato, furono addirittura catapultate e portate via.
Era il 27 aprile 1945 e venivano consegnate alla ditta Cobalchini perché, come da disposizioni, venissero trasformate in bocche di cannone.
Fortunatamente, gli eventi precipitarono, quindi le nostre campane, come molte altre dei paesi limitrofi, rimasero ammonticchiate nei cortili delle caserme e delle fonderie di Padova, Vicenze e Treviso.
Nel 1947, con molta gioia di tutti, le campane furono recuperate e ricollocate al loro posto.
Il 30 giugno 1968 ci fu l’inaugurazione del primo impianto di trazione elettromeccanica.

Le iscrizioni che non abbiamo mai visto


La prima campana, che venne rifusa nel 1948, è dedicata, come avviene in ogni parrocchia, al patrono del paese. L’incisione qui riportata è per l’appunto: “In honorem Sancti Ioannis Baptistae“.
La seconda riporta l’iscrizione: “A fulgore et tempestate libera non Domine, 1951. (Liberaci , o Signore, dal fulmine e dalla tempesta)
Questa incisione pare sia stata eseguita dopo una tremenda tempesta, prima la campana in questione era dedicata al Divo Sancto Antonio Padano.
Nella terza campana si leggono i versetti: “Concordiam et unionem dictum et factum move. Ad perpetuam rei memoria 1857 (con la pace, l’unione e la concordia si realizzano le più grandi opere nel mondo)”.
La quarta campana riporta la semplice incisione: “Ad majorem Dei Gloriam, sponte sacrarunt. N T. Ospedaletto 1930 (Per maggior gloria di Dio, spontaneamente donarono NT)
L’ultima, quella che suona i nove o undici botti per annunciare il decesso di una donna o di un uomo, è detta campana della buona morte e riporta il versetto biblico: “Ab omni peccato et a mala morte libera nos Domine 1857 (Liberaci, o Signore, da ogni peccato e da una morte malvagia)“.